COMUNICAZIONE: PRIMA SETTIMANA RICAPITOLANDO

RICAPITOLANDO settimana 1

Settimana dal 30 giugno al 3 luglio.

Il workshop BACK TO FIELD diretto da Manuel Gausa Navarro di Actar arquitectura,con Alessandra Faticanti e Roberto Ferlito di Nabito arquitectura e Paolo Capuano e Gonzalo Fernandez,chiude la prima settimana di lavori secondo il calendario previsto:

Il think thank con gli studenti è servito a depurare le incredibili e innumerevoli idee per indirizzarle verso l’atto urbano nei campi veneziani, marcando quindi un “CAMPO d’AZIONE” a volte specifico e unico a volte moltiplicato e ripetuto nell’idea di un gran campo di relazioni.

Gli studenti sono ora consapevoli e sono stati in grado di sintetizzare il concetto in un progetto.Hanno immaginato, selezionato, manipolato , programmato e progettato ed incanalato gli sforzi verso l’obbiettivo della seconda settimana:TO ACT AND TO RECORD, L’agire ed il registrare

La prima fase e’ stata completata con un amplio successo: Il THINK THANK ha prodotto la mappa della battaglia,la strategia d’azione è stata riassunta in una scheda di obbiettivi tecnici per ciascun gruppo. Ci aspettiamo di scoprire una nuova mappa di relazioni dopo la battaglia.

A seguire riassumendo:

La divisione dei gruppi, il calendario flessibile, i compiti, alcuni momenti del think thank e delle lezioni in aula e la lista definitiva delle azioni scelte. VA AGGIORNATO IL CALENDARIO man mano che si STABILISCONO I GIORNI dell’intervento.

In bocca al lupo ragazzi…di cuore. Ale y Bebo

P.S.: Pensiamo che questo workshop serva a formare nelle vostre teste l’idea del processo che un architetto (un creativo) compie per realizzare il proprio progetto. Questo processo attraverso diverse fasi.L’origine dell’idea e’ una scintilla incerta ed instabile ed Il progetto ha bisogno di essere pensato e programmato in tutti i suoi aspetti,assumere gli imprevisti lasciando aperto lo spiraglio della flessibilità e sopratutto di scontrarsi con la realtà,interagire e re-interpretare.

VENEZIA RE-EVOLUTION.

















All’interno del WORKSHOP FAR 09 IUAV Venezia il laboratorio animato da Manuel Gausa (Actar Arquitectura) e Roberto Ferlito (Nábito) vuole invitare gli studenti a scendere allegramente in strada e realizzare una serie di "installazioni/interpretazioni" attive (e reattive) in città.
Azioni che, sempre con una vocazione ludica e positiva, costruiscano esperienze poetico-sensoriali - “lanciando sogni” (Dreaming) nel Campiello Mosca, “incuadrando dettagli” (Zooming) nei campi San Rocco, dei Tolentini e nel Campiello della scuola, “ascoltando suoni” (Feeling) nei campi di Santo Stefano e Pisani o “dipingendo mani” nel Campo San Geremia; ludico rivendicative – “piantare bagni pubblici” (Ex-cessing) nel Campo di San Sebastiano, “costruire docce” (Doccing) nel Campo di Squelini, “creare ombre” (Shading) nel campo di San Tomà, “accampare in centro” (Camping) nel Campiello Magazzino, “cercare spiagge” (Spiagging) nel Campo dei Carmini o “riciclare residui” (Re-ricicling) nei campi di Santa Margherita e dei Carmini; o decisamente concettuali – “materializzare gambe camminanti” (Legging/Walking) nel Campo di Santa Maria Mater Domini, “ricreare una Venezia Subaquea” (Snorkeling) nei campi dei Squelini e San Luca, “immaginare una Venezia con traffico” (Parking) nel Campo San Sebastiano o “celebrare la diversità” e la tolleranza di una Venezia plurale nel Campo del Ghetto.
Dietro a queste azioni/interpretazioni positive della città esiste, naturalmente, una volontà diretta di difendere una concezione urbana “multipla”, più dinamica, interattiva e partecipativa, cone –e tra- l’abitante e il visitante.
E anche una riflessione sullo spazio pubblico contemporaneo come gran luogo di intercambio e relazione, piu ampia dello spazio rappresentativo e monumentale o dello spazio meramente rituale o funzionale.
La poesia, la rivendicazione, il gioco sensuale e sensoriale saranno i principali strumenti per “coltivare azioni” e “piantare campi”.
In pratica, durante i prossimi giorni e a mo di “guerrigle urbane” gli studenti partecipanti al laboratorio si lanceranno a generare piccole performance urbane, della durata variabile tra mezz’ora e un’ora, nei differenti campi della Venezia centrale.
Campi che, come in una cartografia situazionista, appariranno come una rete di luoghi/esperienza vincolati a scenari materiali e virtualmente connessi tra di loro.
La geografia di queste azioni – e dei rispettivi verbi associati, declinando con el “ing” inglese, a mo di azione dinamica in corso – costruirà così la “mappa mentale” di un “campo di Battaglia” globale, quello di una “Venezia possibile”, alternativa, relazionata con un possibile catalogo di situazioni innovate e innovatrici.
Una Multi-Venezia (ri)attivata che sarà la protagonista ultima della gran rappresentazione finale prevista per la chiusura del laboratorio: uno spettacolo integrale che, a mò di opera contemporanea (con rappresentazioni, vestiti, maschere, luci e musica) nella quale si integreranno i differenti interventi realizzati e registrati in una sequenza di piccoli sketchs o oggetti scenografici che interagiranno in tempo reale con la proiezione di diversi episodi filmati, unendo il materiale con il virtuale.
In queste “15 azioni in cerca della città” si considererà, a mò di spettacolo totale e di celebrazione finale, la propria esperienza di un tempo intenso di riflessione/azione e una volontà di implicazione positiva con lo spazio contemporaneo.
Una volontà di propiziare un’architettura più interattiva (con il mezzo, il contesto, il cittadino) ma, anche, un’architettura più ludica e estoversa...capace di “uscire all’esterno” e giocare con la gente e con la città.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare.


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